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Attività -> La Caritas Parrocchiale
La lettura del territorio
" Bisogna cercare i poveri là dove sono... "
Quest'affermazione mette in crisi il nostro
modo di essere parrocchia e in particolare pone l'accento
sull'aspetto necessariamente "missionario" della testimonianza
della carità. Non possiamo aspettare che le stanze dei centri
d'ascolto si "riempiano" di poveri. Dobbiamo conoscere il
territorio per capire meglio dove il nostro aiuto è più
prezioso.
Come fare?
La lettura del territorio può essere divisa in
cinque fasi:
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La prima, spesso la meno curata, ha come
obiettivo la
presa di coscienza , da parte del Consiglio Pastorale
Parrocchiale (CPP), della necessità di rendere l'intera
comunità parrocchiale soggetto della testimonianza della
carità. È questo un passaggio molto delicato. La scelta deve
essere infatti meditata, per poi passare all'elaborazione di
una bozza di progetto di pastorale della carità,
naturalmente in profonda armonia con l'intero piano
pastorale. Si otterrà così una prima ipotesi delle linee
portanti del progetto di pastorale della carità e sarà anche
possibile
costituire un piccolo gruppo di persone incaricato di
effettuare la lettura del territorio in ordine alle povertà
e alle risorse esistenti, formato da membri del Consiglio
Pastorale, magari delle diverse commissioni (catechesi,
liturgia, carità), dai rappresentanti del centro di ascolto,
dei gruppi e delle associazioni di volontariato presenti in
parrocchia. Anche la presenza di esperti (sociologi,
assistenti sociali, psicologi, pedagogisti...) può essere
preziosa.
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Una volta formato il piccolo gruppo si
passa alla seconda fase, che potremmo definire dei
"testimoni privilegiati"; cioè di quelle persone (dal
vicino di casa alla parrucchiera)
che si mettono in relazione quotidianamente con i poveri ;
il piccolo gruppo deve fotografare i pareri della gente
riguardo alle povertà e alle risorse del territorio .
Insieme si comincia a lavorare per l'individuazione di un
campione significativo da intervistare, composto da persone
"ben informate" sulla vita del territorio. Dopodichè si
prepara una sintesi dei dati raccolti, evidenziando le
maggiori povertà emerse dalla ricerca. Questo lavoro deve
essere presentato, discusso e attentamente vagliato nel CPP.
È un momento decisivo perché consente di scegliere le aree
di emarginazione da studiare e approfondire.
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Si passa così alla terza fase della
lettura, per ottenere una "radiografia" più tecnica dei
bisogni. Occorre dunque
reperire i giusti interlocutori all'interno delle aree di
emarginazione
precedentemente individuate (per es. anziani, portatori di
handicap, ecc.). L'obiettivo è, quello di capire meglio
l'entità e le cause della povertà , ma anche di
contattare personalmente chi, nel nostro territorio, si
occupa dei problemi specifici (per es. assistenti sociali,
psicologi, medici...) per stringere con loro proficui
rapporti di collaborazione. Questa fase si chiude con un
ricco patrimonio di conoscenze di fatti e di persone.
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Il coinvolgimento del CPP nella fase
successiva, la quarta, è determinante: una volta individuate
le più rilevanti aree di emarginazione, le principali cause,
le risposte più significative e alcuni suggerimenti su come
operare, è ora di tradurre la prima ipotesi di progetto
pastorale della carità in un concreto itinerario di
animazione della comunità . Questo è il tempo della
creatività. Bisogna pensare a come coinvolgere tutti
- catechisti, animatori liturgici, operatori della carità -
nella risposta ai bisogni del territorio. Naturalmente
l'intero territorio deve poter condividere le informazioni
che abbiamo raccolto. Al suo interno possono infatti
svolgersi dei rapporti di fruttuosa collaborazione:
l'assemblea nel teatro parrocchiale, l'incontro con i
rappresentanti del Comune, la preghiera dei fedeli, la
riunione con i bambini che si stanno preparando alla
comunione, gli spazi di aggregazione dei giovani, possono
diventare veri luoghi di animazione e di proposta.
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La quinta ed
ultima fase serve infine a realizzare gesti ed iniziative
significative in merito alle povertà rilevate . Il centro
di ascolto rinnovato, l'apertura dell'oratorio, la nascita
di un gruppo di volontariato, l'arrivo di nuovi Volontari...
sanciranno infatti l'impegno della comunità.
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